Rome Startup Week 2019, #rsw19

PALCOSCENICO ALLE STARTUP & PREMI

Venerdì 12 aprile > Comunicato Stampa

Dopo 5 giorni e circa 50 appuntamenti – tra conferenze, masterclass, workshop, community events e momenti dedicati alle startup selezionate – è terminata la terza edizione della Rome Startup Week che è stata affollata di giovani, imprenditori, addetti ai lavori da tutto il mondo. I rappresentanti degli ecosistemi startup esteri e gli ospiti internazionali hanno costituito quest'anno il 30% degli invitati alla Week che, in chiusura dei propri lavori, ha avuto oggi il piacere di ospitare la Sindaca di Roma Virginia Raggi.

 

Nella giornata conclusiva si sono celebrati i vincitori dell'inedita Diplomatic Startup Challenge  e della Gladiator Challenge. La Diplomatic, alla sua prima edizione, ha coinvolto tre Ambasciate della città di Roma – quella del Regno Unito, quella di Francia e quella del Perù – che hanno selezionato ciascuna una startup che doveva aver già collaborato con una grande azienda, offrire un servizio per il mercato B2B e avere una raccolta massima di un milione di euro. La Diplomatic Challenge è stata vinta dalla startup peruviana tutta al femminile LE QARA, che produce prodotti di pelle a partire da microrgansmi, coniugando le biotecnologie con la moda nel segno dell'ecosostenibilità. Per maggiori informazioni: https://leqara.com/

 

La Gladiator Challenge, giunta alla seconda edizione, ha visto la partecipazione di 20 startup che questa mattina si sono cimentate in una pitch competition tra startup idea-stage. Questi i vincitori della Gladiator Challenge, scelti dalla giuria, dall'oro al bronzo: Clobot, Palco, Medere.

Il primo posto è andato alla startup CLOBOT presentata dal suo fondatore Damiano Bonacchi, di Prato, che si muove da molti anni nel settore della produzione dell'abbigliamento. Che, da tempo, sta delocalizzando dove la manodopera costa meno, dando vita purtroppo anche a situazioni critiche come quella dello sfruttamento del lavoro minorile. Grazie al robot progettato da Clobot, il cui funzionamento è stato illustrato dal founder alla giuria e al pubblico, si potranno invece realizzare t-shirt in 9 secondi senza alcun bisogno di manodopera: i robot di Clobot sono infatti in grado di produrre 10mila magliette in 24 ore senza dover ricorrere a operai nella realizzazione del capo. Una rivoluzione vera e propria con un potenziale di business enorme. Il mercato delle t-shirt vale infatti 15 miliardi di dollari a livello globale: per coprirlo interamente servirebbero 3.750 robot Clobot, che costano 1,5 milioni di dollari l'uno. Il fatturato potenziale della startup è di quasi 6 miliardi di dollari. Per ora, con un pre-seed da 600mila euro, il team di Clobot ha messo a punto la macchina, pronta dunque a raccogliere ulteriori investimenti e a diventare un progetto decisamente appetibile. Per maggiori informazioni: http://clobot.uk/

 

Il secondo posto va alla startup PALCO che beneficia dell'esperienza quasi ventennale del suo fondatore e CEO, Leone Crescenzi, imprenditore dello spettacolo con relazioni internazionali che arrivano alle grandi major. L'idea di Palco parte da un dato: il 63% delle persone tra i 18 e i 34 oggi non guarda la tv, ma ama ugualmente i prodotti di intrattenimento fruendoli online e sul cellulare. Palco intende quindi creare show ed entertainment per chi non usa più il piccolo schermo, una cifra oltretutto destinata a crescere nei prossimi anni, realizzando mobile show e portando sui cellulari prodotti  televisivi a partire dai quiz. Se guardare un prodotto di Palco sarà free, l'interazione e il gioco saranno invece a pagamento: in cambio, però, l'utente potrà vincere un premio in denaro con una frequenza stimata in 8 volte su 10. The Booty Show, già sviluppato, è ad esempio un trivia game e  Crescenzi lo ha presentato come un potenziale “Candy Crush” del mobile show. Forte del lavoro del suo fondatore, Palco ha stabilito connessioni con grandi multinazionali dell'audiovisivo, che stanno già investendo, e con star internazionali per i prodotti di entertainment. Non resta che aprire il sipario. Per maggiori informazioni: www.getpalco.com

 

Terzo posto per MEDERE, startup che vuole fornire soluzioni per la salute delle persone e che non a caso è stata fondata da tre ingegneri biomedici. Uno dei quali, Marco Mannisi, è il CPO e ha illustrato l'iniziativa e il progetto POP, Plantari ortopedici personalizzati, che basa la sua innovatività sulla sinergia tra le tecnologie di acquisizione dati, la ricostruzione da immagini e la stampa tridimensionale. Il dolore agli arti inferiori è uno dei più diffusi negli adulti, colpendone uno su tre: il team di Medere ha pensato quindi di aiutare le persone che ne soffrono con un'idea molto semplice da dire quanto tecnologicamente avanzata: una persona scatta una fotografia del proprio piede, Medere mappa le informazioni e realizza in 3D un plantare perfettamente su misura. Il costo del plantare ortopedico personalizzato è stimato tra i 100 e i 150 euro, la metà di molte attuali soluzioni. Il progetto POP garantisce una grande accessibilità alle persone, fornendo anche l'accuratezza che serve grazie alla modellazione computerizzata, che poi viene ottimizzata nella fase della stampa in 3D. La quale, a sua volta, abbassa i costi e i tempi di produzione, ma consente l'uso di molti materiali di alta qualità. Per maggiori informazioni: www.medere.it

 

Al discorso di chiusura della Week hanno partecipato la Sindaca di Roma Virginia Raggi,  Massimiliano Garri, Chief Innovation & Information Officer di Acea, Gianmatteo Manghi, Direttore Commerciale di Cisco Italia, Luca Seletto, Innovation Specialist di Enel, Paolo Calcagnini, Chief Financial Officer di Cassa Depositi e Prestiti e Gianmarco Carnovale, Presidente di Roma Startup. Che ha sottolineato quanto la narrazione su Roma sia sempre molto limitata e parziale “mentre a Roma nel 2010 è nato il primo acceleratore per le startup d'Italia: la verità è che le nostre potenzialità sono maggiori rispetto a quelle che pensiamo. Sicuramente la nostra città deve trovare una chiave di lettura per il proprio futuro, ma non mancano le forze, le energie e le competenze per farlo. Dobbiamo inoltre attrarre persone e talenti dall'estero, e valorizzare i circa 400mila stranieri residenti che già vivono a Roma: il multiculturalismo e l'inclusione sono elementi strategici perché, come insegnano tutte le esperienze che abbiamo ospitato anche in questi giorni, le differenze creano valore. Attraverso il tech e le startup questa città può di generare nei prossimi anni tra i 50mila e i 100mila posti di lavoro altamente qualificati, con un indotto stimato di altri 5 occupati per ogni posto di lavoro, quindi parliamo di numeri importanti”. La Sindaca di Roma Virginia Raggi si è detta molto felice della Rome Startup Week 2019, un festival che mette in evidenza quanto Roma possa “diventare capitale dell'innovazione grazie alle sue agenzie, alle università pubbliche e private, ai suoi centri di ricerca. Si stanno muovendo molte cose: il Campidoglio prepara il bando per realizzare un polo per l'innovazione 4.0 nella Città dell'Altra Economia, questa settimana ci sono la Rome Startup Week e la Formula E, tutto nel segno dell'innovazione e della sostenibilità. Allargando la visione dobbiamo puntare alle sinergie: la città e il Governo ci credono. Roma sta iniziando a imporsi sempre più sulla scena internazionale e bisogna guardare allo sviluppo e al futuro perché se cresce Roma cresce l'Italia. Quando cresce Roma è un bene per tutto il Paese”.

INVESTITORI & GRANDI GRUPPI

Giovedì 11 aprile > Comunicato Stampa

La quarta giornata della Rome Startup Week 2019 ha portato sulla scena i grandi gruppi assieme alle oltre 60 startup selezionate per la Startup Exhibit, grande vetrina per le nuove iniziative imprenditoriali che hanno potuto così presentarsi a un pubblico di esperti, investitori, appassionati e ospiti internazionali che in questi giorni sono intervenuti. Accanto a masterclass e workshop dedicati a temi specifici (dall'apporto dell'intelligenza artificiale nel campo medico allo Usability Design, da come si è trasformato negli anni il crowdfunding a cosa significa fare venture investing), centinaia di founder hanno così affollato gli spazi del Prati Bus District e avuto la possibilità di raccontare le proprie idee innovative.

Vista la vocazione della giornata, dedicata proprio all'incontro tra startup e grandi imprese, l'evento centrale è stato l'Open Innovation Summit, corposa riunione/conferenza dedicata al rapporto tra startup, grandi organizzazioni pubbliche o private e  aziende, in cui una decina di interventi hanno fatto il punto su metodologie, criticità e soluzioni per favorire la connessione tra società consolidate e giovani imprese dell'innovazione. Stefano Mainetti, professore del Politecnico di Milano e AD di Polihub, e Augusto Coppola, Managing Director di Lventure Group, hanno tenuto due lezioni introduttive rispettivamente sui numeri del mercato e sulle difficoltà, per le grandi aziende, di capire le startup. Dopo di loro, rappresentanti di imprese italiane e alcuni responsabili di processi di accelerazione e incubazione hanno raccontato il proprio lavoro per l'Open Innovation.

 

Polihub è il distretto per l'innovazione e per l'accelerazione delle starup del Politecnico di Milano ed è il secondo incubatore universitario europeo. Come più volte è stato detto nel corso delle giornate della Week, la sinergia e la prossimità con la ricerca portano a buone performance nel far sì che le idee diventino realtà imprenditoriali. Con un attento percorso di selezione, nel 2018 Polihub ha infatti selezionato 70 iniziative potenzialmente capaci di trovare un mercato e investimenti. “Le imprese – dice l'AD di Polihub Stefano Mainetti – collaborano con le startup e alcune addirittura innovano il proprio modello di business acquisendo startup. Lo scorso anno, nel mondo, 31,2 miliardi di dollari sono stati spesi in acquisizione di startup; in Italia la filiera sta maturando in questi anni”. Analizzando 245 grandi aziende italiane, Polihub ha rilevato che un terzo di loro adotta iniziative di Open innovation, in particolare utilizzando il valore dell'innovazione esterna per migliorare i propri servizi. “In generale le aziende non cercano startup ai primi passi, ma un po' consolidate. Dalla ricerca emerge in ogni caso che c'è ormai una grande attenzione per le startup, ritenute una fonte di cultura innovativa: la crescita dell'interesse da parte delle grandi imprese è del +138% negli ultimi 3 anni. Le aziende, del resto, oggi hanno un bisogno vitale di ricerca e sviluppo: guardare alle startup arricchisce la linea di business, può creare progetti pilota e può internazionalizzare nuovi profili di competenza. D'altro canto le startup hanno bisogno di un mercato, di conoscere più da vicino il business appoggiandosi concretamente alle aziende già ben strutturate, di diventare scalabili. Le modalità di rapporto possono essere diversificate: a volte si tratta di mere collaborazioni, a volte si creano collaborazioni stabili, in un caso su dieci arriva all'acquisizione della startup. Visto così sembrerebbe tutto molto virtuoso, ma ci sono anche delle difficoltà: la cultura del founder è molto diversa da quella dell'imprenditore tradizionale e spesso i due mondi  non dialogano agevolmente tra loro. Ci sono poi altre criticità: come si regolamenta la proprietà intellettuale nel rapporto azienda-startup? Come qualifico una startup nell'albo dei fornitori? Nelle aziende non a caso si stanno creando dei ruoli ad hoc, come il chief innovation manager, per potersi relazionare e capire la cultura delle startup, che non sono dei classici fornitori, e proprio per questo si stanno definendo dei nuovi meccanismi di collaborazione che siano differenti dalla fornitura di servizi. Il percorso tipicamente strutturato delle imprese non è ancora del tutto rodato alla relazione con le startup, ma in questi anni si sta sviluppando un percorso che sta dando risultati, anche sul fronte dell'accreditamento delle startup che deve essere effettuato con parametri di valutazione pertinenti, che non tengano conto per esempio della semplice crescita del fatturato”.

Ovviamente le prime collaborazioni con le startup sono le più complicate, perché richiedono che l'azienda abbia già maturato iniziative interne di Open Innovation e creato figure in grado di occuparsene. Inoltre, per l'equilibrio e la salute dell'ecosistema startup, devono essere evitati gli approcci predatori che vampirizzino l'iniziativa imprenditoriale innovativa. Sulla corretta comunicazione tra corporate e startup è intervenuto Augusto Coppola, Managing Director di LVenture Group, fondo di venture capital quotato in Borsa. E il più attivo d'Italia, con 13 milioni di euro di investimenti in 5 anni. “Una cosa a mio avviso molto importante – dice Coppola – è far comprendere bene alle aziende che la scelta di investire su ecosistemi startup nella Silicon Valley, in Cina o altrove all'estero avrà un peso nel determinare il futuro dell'azienda stessa: i processi di Open Innovation implicano decisioni su dove crescere e, in prospettiva, stare. Spesso mi accorgo che le grandi aziende italiane non capiscono sempre le startup early stage, perché il loro funzionamento è controintuitivo rispetto a ciò che fa funzionare un'impresa. Che, per dirla in breve, guarda alle regole del presente, mentre una startup early stage ci parla del futuro, del panorama del domani. Anche startup che poi sono diventate multinazionali all'inizio erano difficili da raccontare e spesso persino da capire: il fatto è che stavano parlando di un mondo e di un mercato che sarebbe arrivato, mentre l'azienda parla e ragiona su numeri chiari perché attuali. Le cosiddette tecniche Lean aiutano le startup a raccontare la propria idea alle aziende consolidate e le aziende più avanzate, infatti, iniziano a ragionare in termini di lean management, individuando target definiti, nicchie, capendo come il cliente usa il prodotto. Il consiglio che do alle nostre grandi imprese è di cercare a canali interpretativi per capire le startup early stage perché in Italia ci sono e aspettano di essere messe alla prova. Credo che le nostre corporate debbano guardare bene ai territori, all'Italia, alla prossimità. Senza il necessario aiuto di giovani aziende anche le grandi sono destinate all'obsolescenza e a morire:  non ci sono eccezioni a questa regola. Investire su esperienze apparentemente più definite ma lontane potrebbe portare la corporate a un futuro di sradicamento o a un futuro non così chiaro. Non investire affatto in innovazione, invece, porta solo alla fine progressiva dell'impresa”.

 

Da una parte l'AD di un incubatore universitario e il Managing Director di un fondo di venture capital, dall'altra le grandi aziende e i soggetti che si occupano di crescita delle startup intervenuti all'Open Innovation Summit per raccontare come si stanno muovendo per creare connessioni tra loro. Rita Casalini, responsabile dell'Open Innovation per Ferrovie dello Stato, rimarca una dose di inadeguatezza delle normative, in particolare per l'ingaggio delle startup, quindi una difficoltà nel capire i giusti contratti per queste peculiari collaborazioni. Carmelo Graceffa, responsabile dell'Open Innovation per Acea, sta impostando percorsi interni con i dipendenti per far crescere la cultura aziendale rispetto all'innovazione stessa e, assieme alla dirigenza, pianificando nel dettaglio quale tipo di innovazione si desidera adottare da qui ai prossimi anni. Un doppio binario interno/esterno in cui, oltre all'automazione dei processi e alcuni percorsi di formazione dei dipendenti con la realtà virtuale, Acea sta anche lavorando assieme ad alcune startup su vari fronti, come fornire soluzioni in vista dell'applicazione delle direttive europee sul mercato energetico. Carolina Gianardi, Responsabile Costumer & Innovation Hub di Poste Italiane, ha affermato che la sua azienda non guarda in effetti molto alle startup early stage perché obiettivo di Poste – dove è attivo un Innovation Lab – non è far crescere le startup, ma collaborare con chi già si pone su un terreno di innovazione avviata, quindi collaborare con startup già operative. In ogni caso Poste Italiane ha analizzato la situazione di 470 startup, individuandone 28 interessanti per i propri servizi e avviando collaborazioni con 8 imprese innovative. In generale, in molte realtà consolidate la struttura dell'Open Innovation si rivela spesso una funzione dedicata, a parte, non integrata a tutto tondo nell'azienda: l'Open Innovation non pervade infatti tutte le funzioni aziendali e questo mostra un certo ritardo dello scenario italiano. Ci sono però, ovviamente, situazioni in cui l'innovazione è il sistema circolatorio dell'impresa. “Per noi l'innovazione è al centro di tutto”, dice Massimo Canducci, Ceo di Engineering, grande gruppo italiano che si occupa di ingegneria informatica con 11mila dipendenti e 50 sedi nel mondo. “Abbiamo 420 ricercatori e oltre 200 dipendenti che si dedicano solo all'innovazione per diramarne a tutti i livelli aziendali la cultura. Siamo infatti ben consapevoli che i ricavi di domani verranno solo dall'innovazione di oggi. Le aziende che non investono sulla materia saranno destinate a vedere erosa la loro posizione”. Per quanto riguarda le relazioni con le startup, la società Engineering usa varie forme di collaborazione: le startup possono essere coinvolte assieme ai clienti, nei progetti di ricerca, per realizzare servizi per il cliente che a sua volta le supporta economicamente nello sviluppo, “oppure le startup possono diventare partner del nostro portfolio, quindi dell'offerta del gruppo Engineering. Ci interessa molto generare un ecosistema dell'innovazione, per contaminarci e fare tutti meglio”.

Luigi Campitelli, Direttore Operativo di Open Innovation Hubs di Lazio Innova, ha come mission quella di muoversi sul territorio regionale nel quale LazioInnova oggi unisce 140 soggetti tra startup incubate e aziende associate. “Il nostro compito è collegare questi due mondi, che significa far sì che il finanziamento di iniziative innovative avvenga in un processo costante di scouting che coinvolga tutti. Le esigenze, per fortuna, sono complementari: le imprese vogliono innovazione, le startup mercato. In un anno abbiamo realizzato 10 esperienze di Open Innovation Challenge: un'impresa pone una necessità che riguarda l'innovazione, LazioInnova lancia una call per i progetti, poi ci sono una selezione e un premio, un nostro impegno a fare attività di coaching, un impegno dell'azienda nel supportare l'idea innovativa. Queste esperienze sono preziose per costruire percorsi di contaminazione”. Il Consorzio Elis – creato tre anni fa e di cui fanno parte 70 grandi imprese – vuole sfruttare le corporate per ragionare sul sistema dell'innovazione nazionale. Per farlo ha lanciato subito Open Italy, programma che intende coniugare le esigenze di evoluzione delle grandi imprese con la crescita di startup, Pmi innovative e centri di ricerca. Il primo anno sono stati messi in opera 10 progetti, lo scorso anno 15. “Solo per fare un esempio: Acea, Cisco e Indra nel 2018 hanno lavorato assieme per testare una soluzione sulla blockchain for energy da cui  nato un progetto che oggi sta andando a brevetto – dice Luciano De Propris, Responsabile Open Innovation del Consorzio – Il nostro obiettivo è anche creare un momento in cui le corporate si scambino informazioni sulle best practices, capire in che modo abbiano interagito con le imprese innovative, analizzare cosa ha funzionato e cosa no. In ogni caso, bisogna ridurre il gap di relazione tra mondo startup e mondo corporate”. Digital Magics è un incubatore certificato che fornisce consulenza alle imprese e servizi di accelerazione alle startup. La sua Chief Innovation Officer, Layla Pavone, afferma che è risultato chiaro il senso dell'Open Innovation quando le 62 startup incubate e attive afferenti a Digital Magics hanno iniziato a essere operative e ad avere come ovvio obiettivo quello di fare business.  “L'Open Innovation è emerso pienamente non tanto nella fase di raccolta fondi, ma in quella dell'individuazione delle aziende utili per le startup. La consulenza alle oltre 100 aziende con cui siamo in relazione è risultata quindi prodromica alle necessità delle startup: i margini per creare un sistema molto positivo per tutti ci sono, soprattutto se si è onesti e non si millanta. Noi facciamo da pontieri per iniziative meritevoli e serie”. Talent Garden è invece una grandissima community europea che mette in relazione grandi imprese e startup, e che a breve aprirà una nuova sede a Roma in zona Ostiense. “Creiamo momenti di dialogo per far conoscere la cultura strutturata di una corporate alla startup e la cultura destrutturata della startup alla corporate – spiega Alberto Luna, Senior Partner di Talent Garden – Cultura e sinergie sono le nostre parole d'ordine”.

 

Le conclusioni del meeting sono state affidate al Presidente di Roma Startup, Gianmarco Carnovale. Che ha parlato del ruolo della sua Associazione, promotrice della Rome Startup Week, in questo scenario non ancora compiuto ma molto dinamico. “Nell'ambito del processo di maturazione della cultura dell'innovazione nel nostro Paese, l'Associazione Roma Startup vuole alzare l'asticella: ci confrontiamo moltissimo con l'estero e abbiamo relazioni strette con i principali hub del mondo, come ha dimostrato anche la riunione Building Startup Ecosystem di ieri in cui abbiamo portato ospiti da tre continenti. Grazie alle nostre esperienze, cerchiamo di far evolvere la cultura del settore anche in Italia che tra i paesi Ocse è molto indietro rispetto a tutto ciò che tocca l'innovazione. In questi anni abbiamo capito che è molto importante far parlare tra loro gli stakeholder che si muovono su questo terreno, anche per pervenire a un vocabolario comune. Roma Startup ha non a caso creato l'Open Innovation Club, con appuntamenti riservati alle corporate associate che possono ascoltare le esperienze di altre grandi imprese, condividendo con loro strategie, buone pratiche e anche gli errori: questo tipo di incontri funzionano infinitamente meglio della formazione tradizionale. Far crescere la dimestichezza nell'intero comparto aiuta poi a sviluppare i rapporti tra aziende e startup. Non essendo un operatore commerciale, Roma Startup non sfrutta le startup per questioni di immagine, ma lavora per creare ecosistemi adeguati a farle crescere”.

 

 

 

Vi aspettiamo domani per la chiusura della terza edizione della Rome Startup Week, con i premi alle migliori startup presentate durante l'evento.

Gladiator Challenge  | Early-stage Startup Competition  | 10.00 – 13.00

Giunta alla sua seconda edizione, la Gladiator Challenge è una pitch competition tra startup idea-stage che siano prive di ricavi e non abbiamo ricevuto finanziamenti superiori ai 100.000 euro. Le startup selezionate avranno l'occasione di presentare la loro idea a una platea di investitori italiani e internazionali, oltre che a un pubblico di appassionati.

Get the money  | Workshop | 10.00 – 11.30

Workshop per parlare delle diverse opportunità di finanziamento a disposizione delle startup, dai bandi regionali fino agli investitori privati, con un focus sui fondi Europei e a quelli appositamente dedicati dai progetti nazionali: per ottenere denaro bisogna infatti essere ben consapevoli dei tanti strumenti messi a disposizione dalle Istituzioni di ogni livello.

Palcoscenico alle Startup | Italia Startup Community Event | 11.30-13.00

I fondatori di alcune startup italiane sono invitati a presentare il proprio percorso di successo, segnato da ostacoli e difficoltà, per ispirare i giovani talenti e identificare le riforme necessarie allo sviluppo dell’imprenditoria innovativa nel paese. La prima parte dell’incontro sarà quindi dedicata alla voce dei founders, in seguito il pubblico interagirà con gli ospiti.

Conferenza finale e Premiazione | 14.00-16.00

I premi ai progetti della Gladiator Challenge e a quelli della Diplomatic Challenge, accompagnati dalla conferenza di chiusura della #rsw19. Un momento per celebrare le idee che hanno conquistato la giuria e per tirare le somme della Week, dandoci appuntamento per il prossimo anno. Paolo Calcagnini, Chief Financial Officer di Cassa Depositi e Prestiti, terrà lo speech finale della Week.

POLITICHE & ECOSISTEMI

Mercoledì 10 aprile > Comunicato Stampa

Per creare innovazione servono talenti ma servono anche strategie ed ecosistemi idonei a farli sbocciare. Perciò la terza giornata di #rsw19 è stata dedicata al dialogo con le Istituzioni e con gli hub cittadini europei e internazionali. La giornata si è aperta con l'iniziativa di Roma Startup Open Government Strategies, nata lo scorso anno per stimolare tutti gli attori in gioco, a partire dalla Pubblica amministrazione, a pensare e costruire strumenti che diano un effettivo ed efficace supporto all'innovazione.

 

La conferenza quest'anno ha visto la presenza di Flavia Marzano, Assessora a Roma Semplice del Comune di Roma, Liliana Leone, Direttrice di Cevas, Agostino Santoni, CEO di Cisco Italy, Giovanni Tonutti, Senior Analyst dell'agenzia pubblica britannica Policy in Practice. La digitalizzazione per la semplificazione amministrativa, per l'accountability e la trasparenza delle azioni sono obiettivi perseguiti dall'Assessora Marzano che assieme all'Amministrazione capitolina ha impostato e sta realizzando una strategia orientata agli open data e a consentire piena interazione tra PA e cittadini, permettendo di ottenere informazioni, inoltrare dati, leggere documenti, assicurando totale accessibilità. Che la rete diventi sempre più efficiente e capace di connettere persone, oggetti e dati, è ovviamente il centro del lavoro internazionale di Cisco che punta alla realizzazione di piattaforme “semplici, aperte, programmabili e sicure – dice il CEO per l'Italia, Agostino Santoni – Quattro parole che sono diventate i nostri valori fondamentali, perché pensiamo siano valori applicabili anche a una città, a una comunità, alla dimensione sociale”. Fondamentale per questo anche la sinergia con la Pa, con cui Cisco Italia lavora per implementare tecnologie in grado di erogare servizi che prima non c'erano, con l'idea che la digitalizzazione non significhi riscrivere un preesistente processo analogico, ma pensare in un'altra lingua dunque pensare novità. “Per andare avanti su questa strada – conclude Santoni – occorre inoltre lavorare sempre più sulla cybersecurity: ogni giorno blocchiamo 20 miliardi di attacchi informatici, un numero impressionante”. Lo studio Cevas dagli anni '90 si occupa di valutazione di politiche pubbliche con le metodologie di ricerca delle scienze sociali. Cui oggi si aggiunge l'utilizzo dei Big Data, cruciali per capire fenomeni, analizzare situazioni, prendere decisioni. “Mappare i comportamenti della popolazione comporta anche dei rischi – dice Liliana Leone, Direttrice di Cevas – In Cina è stato introdotto il Social credit score che dà un punteggio sulla base del monitoraggio continuo del cittadino. Se hai uno score basso sei punibile a vari livelli: a 22 milioni di cinesi è stato proibito di prendere l'aereo, per esempio. Nell'uso dei Big Data e della profilazione delle persone esistono pericolose insidie ma, lasciando da parte questo lato oscuro, l'uso dei dati è prima di tutto prezioso per fini valutativi mirati all'innovazione e al miglioramento, che è il nostro lavoro. Per fare un esempio: dai dati sull'incidentalità stradale di Aci che comprendono orari, luoghi, frequenze di percorrenza, traiamo analisi sugli interventi di prevenzione necessari, sia per la Pa che per i cittadini, per migliorare la sicurezza”. Consulenza, analisi di dati e sviluppo di software per le politiche sociali e il welfare sono le azioni di Policy in Practice, agenzia britannica che lavora in particolare con gli enti locali per migliorare il sistema dei servizi offerti ai cittadini e le azioni delle organizzazioni che erogano i servizi stessi: “Il nostro atteggiamento è proattivo – dice Giovanni Tonutti, Senior Analyst dell'agenzia – perché l'obiettivo è proporre azioni per l'efficienza del pubblico: la tecnologia e le analisi dei dati giocano un ruolo fondamentale per la nostra visione, che è sorretta da valori e obiettivi anche fortemente ideali”. Le potenzialità migliorative fornite dalla digitalizzazione delle Istituzioni sono dunque ingenti, sia in termini di erogazioni dei servizi sia per l'evoluzione della Pa e della comunità.

 

La conferenza Building Startup Ecosystem è invece giunta, come la Rome Startup Week, alla terza edizione: suo obiettivo è creare un confronto tra esperienze nazionali, europee e internazionali per discutere dei fattori che contribuiscono a far nascere e crescere le imprese innovative. Quest'anno se ne è parlato con Alexey Shablouski, Direttore dello Startup Technologies Center di Minsk, Sebastian Diaz, Direttore di Startup Chile, José Carlos F. Dos Santos, CEO di Acelera Angola, Tobias Ogweno, Primo Segretario dell'Ambasciata del Kenya a Roma, Kriya Metha, Programma SCALE Startup del Comune di Amsterdam, Thomas Kösters, Cofondatore European Startup Initiative - Startup Heatmap Europe, Florian Zankl, del Comune di Monaco di Baviera, Elisa Gambarini, Dipartimento Smart Cities del Comune di Milano, Francesca Chialà, eZecute Partner per il progetto CultureTech. Dal Sud America all'Europa sono molte le iniziative governative o municipali, dunque pubbliche, che hanno permesso di far evolvere economie, trasformare servizi e pensare globale. L'idea condivisa dai relatori è che si possa creare global business a partire da qualunque territorio se si usano le leve adeguate: le relazioni con le principali università e i centri di ricerca, un congruo sostegno dato da risorse pubbliche, il coinvolgimento degli investitori internazionali, l'organizzazione di eventi dedicati alle startup risultano essenziali qui come in tutto il mondo per far cambiare mentalità delle aziende, direzionandole all'innovazione e stimolando i giovani studenti a pensarsi come imprenditori più che come dipendenti. Spesso infatti le iniziative legate alle startup partono dalla valorizzazione delle scuole, del capitale umano, delle idee, per raggiungere sinergie tali da modificare le politiche, portandole alla semplificazione burocratica per le startup e a regole dedicate al loro sviluppo a partire da una fiscalità agevolata. Inoltre, fondamentale è l'internazionalizzazione successiva delle singole realtà e il dialogo con gli altri ecosistemi startup. La diversità e il multiculturalismo vengono inoltre ravvisate come preziose per la crescita innovativa: le esperienze che si sono presentate hanno molto spesso coinvolto tipologie di persone differenti, talenti provenienti da percorsi e luoghi differenti, e valorizzato fortemente le donne nella sfera imprenditoriale, creativa e gestionale. Tra gli interventi, vale la pena menzionare la testimonianza di José Carlos F. Dos Santos, di Acelera Angola, e del Primo Segretario dell'Ambasciata del Kenya, Tobias Ogweno. Dos Santos non proviene infatti da un'esperienza sostenuta dal pubblico, ma ha sottolineato la possibilità di creare innovazione partendo dal basso, agendo in ambiti ancora non regolamentati del suo Paese da cui ha scelto di non andarsene proprio per creare e sperimentare soluzioni che possano aiutare le comunità. Le relazioni in particolare con le grandi aziende che si muovono in Angola, con i centri di ricerca, gli investitori esteri e i Paesi africani più avanzati nell'innovazione come il Sudafrica restano comunque essenziali: da imprenditore e investitore, Dos Santos è riuscito a creare infatti un importante hub per le startup e ha rimarcato le grandi potenzialità dell'Angola in termini di talenti, risorse territoriali, relazioni internazionali. “Gli esseri umani sono tutti, ovunque, dei curiosi innovativi – ha detto invece Ogweno, dell'Ambasciata del Kenya – la sfida è metterli nelle condizioni di esserlo concretamente. Dobbiamo avere il coraggio di non lasciare nessuno indietro e impedire che poche compagnie dominino il mercato: bisogna essere inclusivi e fornire opportunità ai giovani di tutto il mondo. Senza le giuste politiche resta invece il solo profitto, che difficilmente è interessato a fare business in alcune regioni per valorizzarle. Inoltre, su alcune tematiche come il cambiamento climatico, dobbiamo essere pronti a collaborare  declinando diversamente le potenzialità tecnologiche a seconda delle differenti necessità dei territori, che non sono identiche sebbene il problema sia globale”.

 

Consapevole dell'importanza di azioni per sostenere le imprese innovative e influenzare in maniera positiva il contesto imprenditoriale italiano, durante la Week dello scorso anno Roma Startup ha dato voce allo Startup Act, manifesto in 10 punti (consultabile al link http://www.startupact.it/) che vuole fornire le direttrici per una revisione organica della normativa su tutto il comparto. Nella tavola rotonda Italian Startup Act, la Rome Startup Week 2019 ha ripreso le fila del discorso a fronte delle nuove misure del Governo per l'ecosistema startup: il Fondo Nazionale per l'Innovazione Fondo dei Fondiche potrà investire direttamente nelle startup, accompagnato da altre azioni per ridefinire la filiera (come l'albo dei Business Angel o la creazione di una classe ad hoc per il venture business e il capitale di rischio, oggi sottocapitolo del Private Equity). Hanno partecipato alla discussione il Presidente di Roma Startup, Gianmarco Carnovale, l'On. Luca Carabetta, Vicepresidente della Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati, l'On. Laura Cavandoli della Lega, Alberto Fioravanti, Consigliere di Italia Startup e Fondatore di Digital Magics. Nili Shalev, Managing Director Israel Innovation Authority, ha introdotto la discussione parlando dell'esperienza di Israele, una startup nation che, con una popolazione di neppure 9 milioni di abitanti, è leader mondiale in innovazione tecnologica: il 4,3% del bilancio dello Stato va in ricerca, una percentuale alta che corrisponde a una scelta precisa del Governo, perseguita fin dagli anni '70 e che negli anni '90 ha portato a creare importanti hub e infrastrutture per l'innovazione tecnologica. E a optare a una iniziale iniezione di risorse pubbliche cui ha corrisposto nel tempo lo sviluppo di realtà imprenditoriali strutturate e la creazione di un sistema che oggi vale 5,2 miliardi di dollari in capital raising. Non sorprende quindi che molte startup israeliane siano diventate unicorni, grandi imprese dell'innovazione, e che oggi il 43% dell'esportazione israeliana sia sull'high tech. Sono infine 350 le multinazionali che si muovono nel mercato israeliano e contribuiscono alla crescita del sistema delle imprese innovative che coinvolge attivamente le principali università del Paese e, come più volte ha ricordato Nili Shalev, il settore della difesa, che è una delle principali leve per l'innovazione “lavorando oggi sulla cybersecurty e sulla tecnologica applicata all'intelligence”. In Italia si è iniziato a parlare di startup tra il 2009 e il 2010: un ritardo sui Paesi più avanzati che ha ovviamente creato criticità. Il Presidente di Roma Startup, Gianmarco Carnovale, sottolinea infatti che l'Italia si è “inventata le sue pratiche e deve metterle ancora a fuoco sollecitando correzioni alle policy. Intanto bene il Fondo dei Fondi, perché lo Stato ha scelto di investire direttamente in venture capital, ma il vero problema è che oggi la domanda di capitale di rischio si è affievolita rispetto anche solo a 5 anni fa: in assenza di risorse, infatti, molti imprenditori che nel 2012-2014 erano pronti a creare startup, oggi hanno scelto di fare altro o di andare all'estero. Quindi, oltre al Fondo dei Fondi, bisogna lavorare sugli ecosistemi territoriali, far emergere i talenti e valorizzarli, stimolare nuovamente la creatività che si è affievolita. Abbiamo sprecato degli anni, ma possiamo correggere il tiro”. Luca Carabetta del Movimento 5 Stelle, oltre a essere Vicepresidente della Commissione Attività produttive della Camera, è anche un founder: “Ho creato la mia prima startup nel 2014 e una seconda nel 2015: solo di recente hanno ricevuto i primi investimenti. Il problema dell'assenza del capitale di rischio negli scorsi anni è stato rilevante. Speriamo intanto di questo gap si possa colmare anche grazie alla misura varata dal Governo, il Fondo che stiamo creando in Cassa Depositi e Prestiti. Ora, però, bisogna costruire dei veri ecosistemi territoriali non solo per trattenere le persone dotate di abilità e competenze, ma per attrarne dall'estero”. I primi passi sono stati fatti, ma sicuramente si dovrà procedere ancora nella giusta direzione intrapresa. Per esempio con meccanismi premiali per i Business Angel, incentivando ulteriormente la liquidità, e lavorando in sinergia con i centri di ricerca e le università per creare sistemi più forti.

 

Vi aspettiamo domani per la penultima giornata della Week, quando entreranno finalmente in scena le startup selezionate che incontreranno investitori e grandi gruppi.

Open Innovation Summit  | Conferenza | 10.00 – 12.00

Giunta alla sua terza edizione, l'Open Innovation Summit è una riunione/conferenza dedicata al rapporto tra startup, innovazione e grandi organizzazioni pubbliche o private, corporate italiane e internazionali, per parlare delle soluzioni e delle iniziative per favorire la connessione tra società consolidate e giovani imprese innovative.

Manifesto 30-30-30 | Presentazione | 12.00 – 13.00

Dalle ricerche dell'iniziativa Startup Intelligence del Politecnico di Milano emerge come le aziende più evolute abbiano predisposto percorsi appositi (fast-track) per rispettare le peculiarità delle startup. Verrà quindi presentato un Manifesto da cui far nascere una pratica per la collaborazione tra grandi gruppi, amministrazioni pubbliche e giovani imprese innovative.

Startup Exhibit  | Startup Fair  | 10.00 – 18.00

Prima giornata della Startup Exhibit, la grande fiera delle idee ospitata all'interno di #rsw19: decine di startup selezionate per dar loro la possibilità di godere di una visibilità gratuita in un contesto pertinente e unico, in cui il pubblico e gli investitori saranno in grado di conoscere le proposte più rilevanti.

Pitch Lab Pi Campus | Workshop | 10.00 – 11.00

Pi Campus è uno startup district altamente qualificato con sede a Roma e anche una società di venture business che investe in talenti e idee. Durante il workshop, Pi Campus spiegherà quali sono i modi migliori e le tecniche per presentare un'impresa. Un appuntamento importante per i giovani imprenditori innovativi.

Building a Better Business | Workshop | 11.00 – 12.00

L’Associazione Imprenditori Millennial proporrà un momento di incontro con le startup presenti per fornire alcuni strumenti e letture nell’ottica di perfezionare un modello di business. Pensando sempre alle iniziative concrete che saranno presentate a #rsw19, un workshop utile per apprendere strategie e competenze.

Building Products People will Love | Workshop | 12.00 - 13.00

Un incontro tra i rappresentanti delle giovani imprese innovative invitate e uno dei maggiori imprenditori tech di Roma per spiegare quali sono le regole d’oro di un prodotto o servizio che ha l’ambizione di conquistare il mondo. Ancora segreti del “mestiere” e strategie utili a rafforzare le idee innovative e a portarle sul mercato.

Diplomatic Startup Challenge  | International Startup Competition | 14.00  – 16.00

Prima edizione per la Diplomatic Startup Challenge, progetto che vuole coinvolgere le ambasciate della città di Roma: le ambasciate hanno selezionato una startup e un investitore dall'estero. Le startup devono avere tre caratteristiche: aver già collaborato con una grande azienda, offrire un servizio per il mercato B2B, avere una raccolta massima di un milione di euro.

Crowdfunding | Masterclass | 14.00 – 17.00

Il crowdfunding nasce come microfinanziamento dal basso, finalizzato a sostenere iniziative meritorie, ma si è sempre più diffuso fino a coinvolgere le imprese e i prodotti innovativi. Il crowdfunding si è oggi molto raffinato e differenziato: uno scenario complesso e in movimento che è importante conoscere sia per essere finanziatori che per intercettare le risorse.

Venture Investing from 10k to 10M | Masterclass | 16.00 – 18.00

Le varie forme di finanziamento nel settore dell'innovazione (dall'angel investing al corporate venture investing) con opportunità, rischi e best practices per i risparmiatori interessati. Perché gli investitori e il capitale privato, oltre a quello pubblico, sono fondamentali per agganciare la crescita economica e in particolar modo quella innovativa.

BAN in Rome | Presentation & Networking | 18.00 – 19.00

Un focus dedicato all'Angel Investing, adottato da investitori informali che desiderano puntare il proprio capitale su un'azienda ai blocchi di partenza: si può infatti conseguire un ritorno enorme dell'investimento effettuato, contribuendo allo sviluppo economico della propria comunità.

Usability Design  | Workshop | 18.00 – 19.00

L'interfaccia con l'utenza è oggi un aspetto fondamentale per comunicare e quindi imporsi sul mercato: questo workshop mette a disposizione delle startup presenti analisi e idee per testare la propria piattaforma o il proprio interfaccia, in maniera da comprendere quali sono i miglioramenti che renderebbero l’esperienza di un utente più fluida e piacevole.

Smart Cities Challenge – F.I.A. | Startup Competition - Closed Event | 16.00 – 18.30

Qual è il futuro del nostro spazio urbano e delle nostre città? Mobilità sostenibile, smaltimento green dei rifiuti, progettazione urbanistica: tutti ambiti su cui si concentrano le startup che partecipano a Smart Cities Challenge, organizzata e promossa da F.i.a. (Federation Internationale de l'Automobile) e per il secondo anno ospitata da Rome Startup Week.

Startup Grind - HealthTech |  18.30 – 19.30

In che modo la tecnologia sta cambiando la medicina? Quali sono gli sviluppi della robotica e della Virtual Reality per la salute? L’Intelligenza artificiale può velocizzare le diagnosi? L’evento targato Startup Grind vuole raccontare quali siano le innovazioni più rilevanti che si trovano nel punto di intersezione tra medicina, strumenti digitali e nuovi stili di vita.

NUOVE INDUSTRIE&COMPETENZE

Martedì 9 aprile > Comunicato Stampa

Consigli legali, fiscali, suggerimenti sui canali di finanziamento, Blockchain e Growth Hacking: tutto quel che può dare una mano agli aspiranti imprenditori, dalle basi alle competenze più complesse. Sono stati questi alcuni focus della seconda giornata della Rome Startup Week, incentrata sulle conoscenze oggi necessarie per il mondo dell’innovazione che i partecipanti hanno potuto approfondire attraverso i workshop che si sono svolti. Ma oltre alle competenze, si è parlato lungamente e in molteplici accezioni di innovazione sociale. 

 

La prima conferenza della giornata è stata infatti dedicata alla valorizzazione delle donne nel lavoro e in particolare nell'economia dell'innovazione. Alla presenza di Jill Morris, Ambasciatrice britannica in Italia e a San Marino, Flavia Marzano, Assessora a Roma Semplice del Comune di Roma e Laura Tassinari, Direttrice Internazionalizzazione Clusters e Studi di LazioInnova si sono affrontati problemi legati allo scarso coinvolgimento delle donne  nell'ecosistema startup, che purtroppo non sfugge alle dinamiche di genere che coinvolgono l'intero universo imprenditoriale e occupazionale. In Italia solo il 15% delle imprese innovative è fondato da donne e, per dare un numero che guarda oltre ai nostri confini, negli Usa solo il 2% del venture capital va a sostenere startup interamente femminili contro il 79% dei capitali che va a imprese interamente maschili. Anche l'Ambasciatrice britannica Jill Morris ha rilevato che nel Regno Unito le cifre non sono dissimili, tanto che solo il 3% delle ragazze  dichiara di avere l'ambizione di svolgere un lavoro nell'ambito della tecnologia. “Quel che manca è la motivazione a farlo – ha detto la Morris – La disuguaglianza di genere deve diventare a breve solo un ricordo, ma dobbiamo incentivare le donne a muoversi in contesti ancora considerati maschili. Per farlo, ovviamente, è necessario agire sulla parità nel lavoro e nell'accesso al lavoro”. Laura Tassinari, ingegnere dal 1985 e oggi Direttrice di un comparto importante di LazioInnova, fornisce un dato su cui riflettere: “Negli anni '80, il 30% dei laureati in informatica in Italia era costituito da donne. Oggi siamo al 15%: siamo andati indietro. Evidentemente le donne non sono state incentivate a frequentare le materie cosiddette Stem (Science, Technology, Engineering, Mathematics), ma dobbiamo invertire la rotta anche perché da qui al 2025 nell'Ue si creeranno oltre 8 milioni di posti di lavoro nei settori Stem di cui oltre un milione solo in Italia”. Spingere le ragazze alla scelta di materie legate alla matematica, all'informatica e alle tecnologie è dunque fondamentale anche per agire in maniera positiva sull'occupazione femminile. Che, comunque, è penalizzata enormemente visto che metà delle donne occupate lascia il lavoro dopo la nascita del primo figlio e, al primo impiego e a parità di formazione universitaria, le ragazze guadagnano il 20% in meno dei ragazzi. Per questo sia Laura Tassinari che Flavia Marzano non si sono tirate indietro nel definirsi  femministe. “Sono  femminista – dice Marzano che, oltre a essere Assessora, è laureata in informatica con una tesi sull'intelligenza artificiale – e da lustri mi sono ripromessa di non partecipare mai a una conferenza in cui ci siano solo relatori maschi: uno studio rileva che, se fosse un software a scegliere il genere delle presenze, le possibilità di una tavola rotonda senza donne sarebbero prossime a zero. E invece si vedono tanti consessi puramente maschili tanto che mi piacerebbe scrivere un libro su questo tema. Quando poi vedo convegni come Donne e impresa: un binomio possibile? o Donne che lavorano nella tecnologia: un bionomio possibile? penso che siano titoli di decenni fa, mentre sono convegni di questi anni”.

 

Un pieno di donne, invece, per il panel sull'Innovazione Sociale organizzato dalla Rome Startup Week, che ha visto inoltre la partecipazione in platea di alcune classi delle scuole superiori di Roma, incuriosite dalle tre iniziative presentate. A partire da quella di Felicia Pelagalli, Presidente l'Associazione no profit InnovaFiducia: “Come dice il nome, l'Associazione che ho contribuito a fondare si occupa di fiducia, in tanti modi e con molti strumenti, perché c'è una crisi di fiducia che coinvolge gli italiani e soprattutto i giovani. In Italia abbiamo infatti la percentuale più alta di di neet dell'Ue nella fascia under 25, il 31,1%: parliamo ragazzi che non studiano, non lavorano, non si formano in alcun modo. Dimostrando di aver poca fiducia nel futuro. InnovaFiducia ha quindi pensato di realizzare una piattaforma dedicata ai giovani per creare una community e collegamenti con il mondo del lavoro. Ma abbiamo capito in fretta che non dovevamo farla noi, che non doveva essere pensata dagli adulti. Così abbiamo organizzato una giornata e chiamato ottanta ragazzi per aiutarli a progettare i loro modelli di piattaforma: tre sono risultati i più convincenti e ora una parte dei ragazzi che ha partecipato a quella giornata sta sviluppano il prodotto finale, che si chiamerà TIPO, assieme a noi”. Un esempio di human center design, la progettazione centrata sulle persone di cui si occupa la ricercatrice di Link Campus University Valentina Volpi: “è un approccio che dà valore agli utenti che fruiranno del servizio, ai punti di vista e alle necessità reali delle persone. Questo approccio a volte si può scontrare con le necessità di un business ma quasi mai quando si parla di strumenti per l'innovazione sociale, in cui spesso non si tratta di chiedere solo un feedback, ma di rendere le persone partecipi a tutto il processo. Prodotti importanti come Tripadvisor prendono comunque le mosse da questa concezione di design”. Le persone sono decisamente al centro anche della bella sfida di Valentina Primo, tutta dedicata all'immigrazione: la sua Startup Without Borders vuole infatti supportare le startup create da rifugiati e migranti facendole incontrare con incubatori d'impresa o investitori. Una scelta etica e molto pertinente oggi, visto che il 42% delle società create in Italia nel 2017 è stata fondata da migranti e oggi un'azienda su 10 è gestita da un imprenditore straniero. “Nella mia esperienza – dice la Primo – ho scoperto che molti immigrati sono naturalmente imprenditori, perché si pongono pressoché spontaneamente in un'ottica di risoluzione dei problemi e di creatività. La mia idea è che le startup non debbano avere confini e che gli ecosistemi siano sovranazionali: la piattaforma Startup Without Borders racconta le storie e le imprese degli imprenditori migranti nel mondo e li connette con potenziali investitori e mercati”.

 

Nella giornata si è parlato poi di settori profondamente coinvolti dall'impatto dell'innovazione (dal ruolo dell'intelligenza artificiale sugli studi legali all'impatto delle criptomonete sul futuro del denaro e della finanza). Tra gli argomenti affrontati ha un interesse sociale anche la conferenza intitolata Il Futuro del Cibo poiché le tecnologie applicate al settore alimentare e agricolo potrebbero contribuire a rendere il ciclo di produzione più sostenibile: se ne è discusso alla presenza di Peter W. Kruger (Consigliere Delegato di Startupbootcamp FoodTech), Carlos Furche (ex Ministro dell'Agricoltura del Governo cileno, specialista di sviluppo agroalimentare), Max Leveau (Manager di FoodtechForward), Daniela Di Gianantonio (Esperta di AgriTech sostenibile per la Fao), Michele Bonanno (Fondatore e Caporedattore di Impackter), Davide Parisi (AD di Evja) e Simone Ridolfi (AD di Moovenda). Quello dell'agritech è un tema dalla centralità sociale enorme ed è, oltre tutto, uno dei più appetibili segmenti dell'economia innovativa con un valore stimato di oltre 5 trilioni di dollari. “Quando si parla di innovazione legata al cibo – dice Kruger – l'Italia purtroppo è quasi del tutto assente”. Mentre il Cile, rappresentato dall'ex Ministro Furche, è da anni un importante player: “L'agricoltura sostenibile continuerà a crescere poiché crescerà la popolazione mondiale. La produzione di cibo sano e sostenibile è la sfida del futuro anche a causa dei cambiamenti climatici, le cui evidenze sono innegabili. La scarsità dell'acqua, l'impoverimento del suolo, la deforestazione, porteranno a dover usare la tecnologia per ottimizzare, ossia produrre di più con meno risorse e non sprecando nulla”. Il nuovo paradigma secondo Furche si baserà sulla ricerca genetica, sull'uso dei big data, sull'intelligenza artificiale e su nuove regole per la produzione “perché l'impatto etico di questa filiera sarà sempre più forte e dovrà essere preso sempre più in considerazione anche dalla politica”. Una previsione confermata da alcune esperienze come quella di Daniela Di Gianantonio, esperta di agritech sostenibile per la Fao. “Anche se ci sono stati miglioramenti negli anni – dice Di Gianantonio – 850 milioni di persone soffrono la fame e quasi 2 miliardi hanno deficienze nutrizionali, mentre decine di milioni di persone sono sovrappeso o sprecano cibo. La tecnologia può aiutarci a superare questo paradosso. Negli ultimi anni io e i miei colleghi abbiamo lavorato allo sviluppo di digital advisory services che combinano vari livelli di informazioni: quelle meteo, quelle climatiche, quelle legate alla produzione agricola e altro. Abbiamo realizzato un sistema di intelligenza artificiale per i cellulari che abbiamo offerto agli agricoltori in Ruanda e Senegal: usando i telefoni, gli agricoltori possono rilevare  le malattie delle piante, i benefici nutrizionali o le proprietà delle materie prime. Ci sono opportunità enormi per queste tecnologie, tutte legate all'innovazione digitale che va portata letteralmente nelle mani delle persone che ne hanno più bisogno”. Anche Davide Parisi, AD di Evja (startup attiva nella Smart Agricolture) ha lavorato su questo fronte realizzando OPI, un sistema di supporto decisionale per le aziende agricole basato su sensori e algoritmi previsionali. “Come usare meno acqua e rendere più efficiente l'irrigazione, come abbattere l'uso di pesticidi o componenti chimici: il sistema suggerisce soluzioni direttamente alle aziende agricole che lo usano”. Del resto, come si è detto in chiusura, 3 millenial su 4 considerano la sostenibilità ambientale dei prodotti una priorità. Questo apre a una nuova consapevolezza nei consumatori, che inevitabilmente porterà l'agritech e il foodtech al centro dei processi di un ambito in crescita continua.

 

La conferenza TravelTech Opportunities ha parlato invece di turismo – altra filiera fortemente mutata dall'informatizzazione – assieme a Karin Venneri, Presidente dell'Associazione Startup Turismo e Alfredo Bruni, Coordinatore di FactorYmpresa Turismo Invitalia. Anche in questo campo, l'Italia arranca dietro ai principali competitor internazionali scontando un deficit legato alla digitalizzazione. Come per il cibo, di cui siamo leader, così per il turismo, in cui siamo una delle mete più gettonate del pianeta, abbiamo pochi player che lavorano nei comparti più innovativi. Le OTA (online travel agency) hanno però disintermediato la filiera tradizionale anche in Italia dove cresce l'ecommerce per le prenotazioni (anche se il 23% dei turisti prenota ancora solo attraverso la tradizionale agenzia di viaggi), la richiesta di servizi ancillari come le esperienze o le destinazioni peculiari, e ovviamente l'alberghiero dove la realtà aumentata viene utilizzata sempre più per far visitare un hotel prima del viaggio. Come si posizionano in questo scenario le startup italiane? “Alla fine del 2017 rappresentavano il 2% del panorama globale – spiega Karin Venneri, Presidente dell'Associazione Startup Turismo –  anche se il 2018 ha visto una forte crescita. Si trovano soprattutto a Milano e a Roma e la metà di queste offre prenotazioni, spesso molto specializzate in settori definiti come i viaggi in barca per esempio. Negli ultimi 4 anni i fondi di investimento hanno investito 16 milioni di euro in 8 operazioni su startup turistiche, ma di questi oltre la metà sono stati investiti in una sola realtà, Musement. In Italia nel 2018 sono stati 10 i dollari di investimento pro-capite sulle startup del turismo, contro i 123 della Svezia e i 45 della Francia, mentre crescono gli investimenti da parte degli enti territoriali”. L'Agenzia nazionale per lo sviluppo d'impresa, Invitalia, ha lanciato da due anni FactorYmpresa Turismo: “L'idea è dare supporto economico, fornire tutoring e mentoring – dice il coordinatore del progetto Alfredo Bruni – a iniziative in fase embrionale. FactorYmpresa lancia sfide nazionali, da cui vengono selezionate una ventina di proposte che poi sono invitate a un evento di accelerazione di alcuni giorni, dove i team si preparano al pitch e i vincitori ottengono 10mila euro da utilizzare per lo sviluppo dei progetti. Lo scorso anno abbiamo creato inoltre i Town Meeting, riunioni che finora si sono tenute a Firenze e a Torino, da cui vogliamo far emergere le domande più urgenti del settore cui poi le startup possono contribuire a dare risposte che significa pensare a nuovi prodotti. In due anni abbiamo ricevuto 800 idee innovative di business, premiandone 63 ed erogando 630mila euro”.

 

 

Vi aspettiamo domani per parlare delle politiche che possono contribuire a far crescere gli ecosistemi startup.

Open Government Strategies | Conferenza | 10.00 – 12.00

Open Government è l'iniziativa di Roma Startup nata lo scorso anno per dialogare con le Istituzioni, a partire dalla Pa, e stimolare tutti gli attori in gioco a costruire strumenti regolamentari che diano un effettivo ed efficace supporto alle startup. La terza giornata della #rsw19, dedicata alle policies, non poteva quindi che partire riprendendo il discorso.

Building Startup Ecosystems | Conferenza | 12.00 – 14.00

Giunta alla sua terza edizione, la conferenza Building Startup Ecosystem ha l’obiettivo di far dialogare amministratori pubblici locali, nazionali e internazionali con imprenditori di successo per discutere delle condizioni sociali, politiche ed economiche che permettono di creare il terreno fertile in cui far nascere e crescere le imprese innovative.

Italian Startup Act | Tavola Rotonda | 15.00 – 16.30

Lo scorso anno, nell'ambito della Week, Roma Startup ha presentato lo Startup Act, un manifesto in 10 punti per fornire le direttrici di una revisione organica della normativa attuale su tutto il comparto: da allora sono stati fatti alcuni passi in avanti. Riprendiamo il filo del discorso assieme ad alcuni rappresentanti politici di maggioranza e opposizione.

Informal SCALE Meeting  | Group Work - Closed Event | 14.00 – 15.30

Roma Startup ha aderito fin dalla sua fondazione al progetto Scale (Startup City Alliance Europe), voluto nel 2016 dall'Agenzia municipale per lo sviluppo dell'ecosistema dell'innovazione della città di Amsterdam. Roma ha ospitato la Scale meeting durante la prima Startup Week nel 2017. Quest'anno ospiteremo un incontro informale tra gli associati.

Capitali Coraggiosi | Conferenza | 16.30 – 18.30

Capitali Coraggiosi tratta i modelli di investimento in venture business, facendo il punto su quelli più tradizionali e sui trend più recenti, andando dal crowdfounding al corporate venture capital, alle ICO passando per l’angel investing. Per identificare i limiti e proporre soluzioni concrete per la crescita del venture business nel nostro Paese.

Building Startup Region: un dialogo tra Lazio e Israel | Talk | 16.30 - 17.30

La Regione Lazio è impegnata da anni nella proposta di nuove riforme e iniziative a favore della crescita di una filiera d’innovazione dinamica. Durante questo appuntamento, organizzeremo un incontro tra un responsabile regionale e un rappresentante dell’ecosistema israeliano per parlare di nuove opportunità e passi in avanti ancora da costruire.

InnovAction Lab | Community Event | 18.30 - 20.00

Evento della community InnovAction Lab per parlare da una prospettiva diversa e inedita di Platform Toolkit Design, il set di strumenti più completo ed efficace per la progettazione di piattaforme nato nel 2013, e di Hackathon, da tempo terreno di ricerca da parte di venture capitalist e delle startup.

 

TALENTI&EDUCAZIONE

Lunedì 8 aprile > Comunicato Stampa

Con gli incontri del tardo pomeriggio sta per terminare la prima giornata della Rome Startup Week 2019, festival dedicato all'innovazione e al venture business organizzato dall'Associazione Roma Startup e promosso insieme a ICE - Istituto per il Commercio Estero, con il supporto del Governo, della Regione Lazio e del Comune di Roma. L'inizio della Week ha parlato di istruzione e talento, ma ha anche aperto una discussione sulla città di Roma assieme alle Istituzioni locali, a imprese e associazioni attive sul territorio.

 

La Conferenza di Apertura ha ospitato gli interventi di Marco Bellezza (Consigliere del Vicepresidente del Consiglio Di Mario, che sarà invece presente nella conferenza di chiusura della Week), di Fabio Refrigeri (Consigliere del Presidente della Regione Lazio Zingaretti) e di Flavia Marzano, Assessora a Roma semplice del Comune. Tre rappresentanti dei principali livelli istituzionali a sottolineare l'interesse per il mondo dell'innovazione e per lo sviluppo economico. Bellezza ha ricordato la creazione del Fondo Nazionale per l'Innovazione, previsto dalla Legge di Bilancio 2019 per riordinare le risorse pubbliche sul settore, e ha sottolineato la necessità di un player pubblico che faccia da traino per gli investimenti sull'ecosistema startup. Fabio Refrigeri ha parlato della crescita del sistema nel Lazio, dove oggi ci sono 1100 imprese innovative rispetto alle sole 49 di un qualche anno fa, ricordando la Commissione Startup Lazio voluta dalla Regione e che ha tra i propri obiettivi il coinvolgimento delle scuole e dei centri di ricerca. Flavia Marzano ha sostenuto che mettendo in rete i centri di ricerca, le imprese, il Governo, le Istituzioni del territorio, si possa produrre innovazione duratura, di qualità. Il Presidente di Roma Startup, Gianmarco Carnovale, ha concluso ricordando che “la Rome Startup Week è a sua volta una sorta di startup: da tre anni sta creando sinergie tra gli operatori attraverso un momento di condivisione concreta per capire cosa serve all'ecosistema territoriale, per fornire una vetrina e collegarsi ad altri sistemi, per creare dialogo e trasferimento culturale. Questo evento vuole parlare alla città andando inoltre contro lo storytelling che spesso denigra Roma, che è già un hub per le imprese innovative. Noi di Roma Startup siamo qui per restare e per crescere. E anche per contrapporci a una narrazione univoca e negativa sulla città”.

 

Che lo storytelling su Roma sia assai parziale è stato sottolineato a più riprese nella tavola rotonda Roma che Innova, cui hanno partecipato Roberto Corbella (Presidente dell'Associazione Per Roma), Anna Maria Bianchi (Presidente dell'Associazione Carte in Regola), Gabriele Discepoli, (Presidente di ReTake Roma Onlus), Luigi Capello, (AD di LVenture Group), Luca Seletto (Innovation Specialit per Enel) e l'Assessora Flavia Marzano. Non si negano le criticità, anche impattanti, ma per tutti gli ospiti è evidente che la Capitale sia sottoposta spesso a una rappresentazione molto peggiorativa rispetto alla sua realtà. Che è ricca, sfaccettata, piena anche di esperienze di cittadinanza attiva come quelle rappresentate dalle Associazioni Per Roma e Carte in Regola e da ReTake Roma Onlus. Volontariato per pulire parchi o cancellare scritte sui monumenti, comitati di quartiere che affrontano battaglie specifiche, lavoro sulle periferie e per la tutela degli spazi pubblici: tutto questo a Roma esiste e vede impegnati migliaia e migliaia di cittadini. Anna Maria Bianchi, in particolare, ricorda che Carte in Regola è nata nel 2012 come gruppo informale che ha messo assieme comitati di quartiere e associazioni per una battaglia a tutela dei mercati rionali. “Da allora – ha detto – abbiamo deciso di proseguire e diventare una spina nel fianco dell'Amministrazione. Pensiamo che la partecipazione dei cittadini faccia da anticorpo ai problemi di una città gigantesca, in cui ogni Municipio equivale a una media città di provincia. Noi abbiamo creato una rete tra i comitati per far conoscere ai romani stessi le centinaia di realtà esistenti e stiamo realizzando una vera e propria mappatura delle periferie, coinvolgendo i comitati lì presenti e mettendo online le loro attività: in ogni quartiere di Roma ci sono situazioni molto positive per la città”. Luca Seletto di Enel e Luigi Capello, Amministratore Delegato Lventure Group (il primo acceleratore italiano per le startup), hanno guardato la situazione dal punto di vista manageriale: anche su questo c'è parecchio da contrapporre alla narrazione dominante sulla Capitale. Enel, con sede a Roma, in questo contesto è un facilitatore di iniziative imprenditoriali innovative: “Essendo una grande impresa – ha detto Seletto – Enel può fornire un mercato alle startup. Se è fondamentale il supporto alla nascita, per evitare un'alta mortalità servono infatti spazi per il business: visto che siamo presenti in molti Paesi, mettiamo a disposizione la nostra rete per le nuove società che lavorano con noi. Roma è una realtà vivace per le imprese innovative e noi possiamo creare un doppio movimento che porta il locale al globale ma anche il globale a Roma: per esempio abbiamo contribuito a portare in città l'headquarter di una startup americana con cui lavoriamo”. Luigi Capello, Amministratore Delegato Lventure Group, ha un'esperienza che parte da Milano, attraversa la Silicon Valley e approda a Roma “una città ha tutto quel che serve, a partire dal fatto che è la prima città d'Europa per numero di studenti universitari e ha facoltà di eccellenza nelle materie sia economiche che informatiche. LVenture Group è oggi il maggior investitore per il venture capital a Roma che significa, in concreto, che abbiamo aiutato a creare circa 5.000 posti di lavoro e in particolare 1.300 solo su alta tecnologia e management. Il venture capital crea lavoro a Roma, città con un ecosistema estremamente positivo anche se spesso non ce ne rendiamo conto”. “Bisogna far emergere queste esperienze, come stiamo facendo oggi – ha detto l'Assessora Marzano – una giornata in cui mi sento dentro a un'atmosfera culturale che conosco e riconosco. E che va valorizzata di più”.

 

Roma è un luogo di talenti, di iniziative imprenditoriali e creatività. A dimostrarlo è stata anche la Conferenza Cacciatori di Unicorni, i cui ospiti sono stati il creatore di Candy Crush Saga Riccardo Zacconi (Fondatore e AD di King.com), Marco Trombetti (Fondatore e AD di Translated) e Andrea Dusi (Fondatore di Wish Days & Impactscool). Tre campioni di successo le cui storie sono intrecciate a Roma (almeno per quanto riguarda Zacconi e Trombetti), tutti e tre concordi sul fatto che la fortuna non basta ma serva tanta perseveranza. “Dopo gli studi alla Luiss di Roma – ha detto Zacconi – sono andato all'estero e in Germania, nel 1999, ho creato la mia prima startup che poi ho venduto guadagnando pochissimo. Un'esperienza di scarsa redditività, ma di enorme utilità perché ho conosciuto le persone con cui poi ho creato nel 2003 King da cui si è sviluppato poi il gioco Candy Crush Saga. Per la mia esperienza direi che una startup si può creare ovunque e con finanziamenti anche bassissimi: a Roma oggi ci sono più incubatori di quanti ne avessi mai visti quando ho iniziato. I requisiti per fare imprese innovative qui ci sono, ma per durare è fondamentale il capitale umano. Se l'idea deve essere nuova e forte, senza un capitale umano appropriato è sicuro che qualunque idea avrà una storia molto breve”. Nel 1999 nasce anche Translated di Marco Trombetti, una delle prime esperienze di traduzione basate sull'intelligenza artificiale e che all'inizio del Millennio ha avviato sperimentazioni pionieristiche, tanto da agganciare subito tra i suoi clienti Google: “con oltre 2 milioni di traduzioni fatte in 20 anni di machine learning, la nostra macchina è oggi specializzatissima”. Trombetti ha poi lanciato Pi Campus per supportare giovani imprenditori: “La nostra sede è a Roma, all'Eur, dove abbiamo nove ville residenziali in cui lavorano quasi 50 persone. Il posto migliore in cui fare startup al mondo è dove c'è il capitale umano migliore per quel mercato e ci sono utenti che capiscono il prodotto: la California è la scelta razionale migliore in cui fare impresa. Ma la verità è che il risultato economico a breve termine non è tutto e ognuno di noi è motivato anche da altro: chi vive in California oggi è strozzato da prezzi elevatissimi per vivere. La concentrazione di competitività che si trova in California, basata sull'alta redditività nel breve periodo, crea un tipo di società molto diversa da quella che si può creare puntando a obiettivi di lungo periodo. In Italia ci sono fattori che vediamo spesso come svantaggi e che invece, visti in altra ottica, sono vantaggi: qui si può creare valore di lungo periodo, che è un obiettivo molto importante. Di certo idee e capitale umano sono centrali”. Andrea Dusi ha invece creato la società Wish Days, nota per i cofanetti-regalo esperienziali poi venduta a Smartbox, e rimarca nuovamente che per far funzionare un'impresa innovativa serve un desiderio reale, una passione pulsante, e che pensare alla sola redditività di breve periodo è sminuente. “Pensare ad avere un fatturato sempre più alto mi aveva nel tempo procurato un'enorme insoddisfazione – ha detto Dusi – e a un certo punto ho deciso di vendere la mia società, accettando addirittura l'offerta del nostro principale competitor. La verità è che volevo focalizzarmi sull'educazione, così ho creato Impactscool con Andrea Geremicca e Cristina Pozzi. L'obiettivo è insegnare cosa serve per il futuro dell'economia ma soprattutto provare a lavorare assieme al migliore dei futuri possibili, a partire dall'impatto ambientale che per me è un tema centrale”. Nel partecipato incontro con questi tre grandi imprenditori – che si rivelano non solo visionari ma anche attenti all'impatto sociale dell'innovazione – si è sottolineato come i contesti positivi siano improntati all'apertura e al meticciato culturale, alla tolleranza, al networking che aiuta a far nascere le idee, e al capitale umano che è stato il fattore più citato come necessario.

 

Il ruolo dell'istruzione nella formazione delle competenze è al centro della Tavola Rotonda L'avvenire di scuola, università e ricerca (ancora in corso), aperta da un messaggio del Vice-Ministro all'Istruzione Lorenzo Fioramonti. I tre settori protagonisti – scuola, università e ricerca – hanno affrontato i temi dirimenti di ciascun segmento educativo per agganciare lo sviluppo tecnologico e l'istruzione. Se – come gli imprenditori di successo intervenuti nel panel precedente hanno sottolineato – il capitale umano è il vero oro del business, l'istruzione di qualità è il modo per ottenerlo: di fronte al mercato che cambia, alla velocità dell'evoluzione tecnologica, ai nuovi metodi di apprendimento, la Tavola Rotonda ha rilevato che anche in Italia si stanno aggiornando, forse silenziosamente ma inesorabilmente, le metodologie. Anche grazie a lezioni mirate nelle scuole, realizzate da realtà innovative – come la già citata Impactscool di Dusi, per esempio –, in cui l'insegnamento frontale lascia spazio all'interazione diretta con i dati, con la selezione dell'informazione, al pensiero agile e alla responsabilizzazione di fronte ai linguaggi e ai media. Decine di migliaia di ragazzi delle scuole superiori italiane sono già coinvolti in lezioni sperimentali di problem solving e ad apprendere competenze trasversali che permettano di acquisire competenze per poter affrontare il futuro del lavoro. Facendo diventare, in alcuni casi, le classi delle scuole, delle mini-imprese in cui creatività, talento e saperi si uniscono per strutturare il pensiero della contemporaneità.

 

 

Vi aspettiamo domani, con decine di appuntamenti sulle competenze, le nuove industrie e l'innovazione sociale.

 

Women Empowerment through Innovation | Conferenza | 10.00 – 11.30

In questi ultimi anni si parla giustamente molto di Women Empowerment. Le storie di successo di alcune donne saranno raccontate in questa conferenza: se l'innovazione non è una semplice azione, ma è frutto di un'atmosfera culturale, cambiare mentalità rispetto al ruolo della donna nel sistema economico è un'azione fondamentale per l'innovazione stessa.

 

Come avviare una venture-backed startup | Workshop | 10.00 – 13.00

Un workshop per apprendere i principi fondamentali per la costituzione di un’impresa innovativa - da quelli amministrativi, legali e fiscali - e i passi principali per cominciare ad abbordare investitori e partner necessari alla crescita di un business. Un momento di confronto per parlare della filiera dell'innovazione da un punto di vista fortemente operativo.

 

Marketing Conversazionale e Lead Generation | Workshop | 10.00 - 12.00

Appuntamento dedicato allo studio e all’apprendimento delle nuove tecniche che stanno influenzando il marketing tradizionale: abitudini degli utenti in perenne cambiamento e nuovi strumenti tecnologici da sfruttare rendono ad esempio preziosa la nuova figura professionale del Search Engine Marketing (SEM), con cui parleremo nel workshop.

Il Futuro del Cibo | Conferenza | 11.30 – 13.00

Innovazione nel settore alimentare e agricolo significa usare nuove soluzioni sulle materie prime, gli imballaggi dei prodotti, gli additivi, per rendere il ciclo economico più sostenibile e l'alimentazione più sana e nutriente. Si tratta di un ambito dalla centralità sociale indubitabile: per il nostro benessere occorrerà sempre più investire nella filiera agroalimentare.

 

StartCup Lazio 2019 | Workshop | 12.00 – 13.00

StartCup Lazio è la competizione organizzata ogni anno dalla Regione Lazio, in partnership con le più importanti Università del territorio, tra idee imprenditoriali che si propongono di sviluppare prodotti e processi innovativi sulla base delle competenze scientifiche nate all'interno delle Università e degli Enti di Ricerca regionali.

 

Il Futuro dei Dati e delle Telecomunicazioni | Conferenza | 14.00 – 15.00

Il futuro delle telecomunicazioni con particolare riferimento al 5G, la quinta generazione delle reti e dei dispositivi che potrà soddisfare nuove domande di imprese e consumatori, oltre a fornire velocità elevatissime, e che sarà lo strumento per una capillare diffusione dell'Internet of things (IoT), aprendo così un mercato dalle potenzialità ingenti.

 

How to Go Global | Masterclass | 14.00 – 17.00

Una masterclass organizzata dagli specialisti di AirBnB per far conoscere e approfondire il non banale percorso di internazionalizzazione di un’impresa innovativa, sottolineando le opportunità di scalabilità ma anche i rischi che devo essere tenuti in conto nella conquista di nuovi mercati.

 

Social Innovation | Conferenza | 14.00 – 15.00

Questa conferenza è un appuntamento dedicato al business a servizio delle nuove sfide globali, per coniugare le esigenze di profitto e l'attenzione all'utilità sociale. La domanda è in che modo le nuove filiere del mondo startup e i modelli più innovativi possano intervenire per partecipare attivamente allo sviluppo umano e contribuire alla diffusione di valori.

 

TravelTech Opportunities | Conferenza | 15.00 – 16.00

Grazie alla crescita economica di ampie aree del mondo, viaggiare è oggi alla portata di una crescente fetta della popolazione e il turismo coinvolge Paesi fino a un decennio fa percepiti come stanziali: per chi ha idee innovative le opportunità di questo comparto sono ingenti e alte le potenzialità di fare business.

 

La Tecnologia incontra gli Studi Legali | Workshop | 15.00 – 17.00

Il settore legale è un altro in cui la tecnologia potrà modificare e semplificare le pratiche, alleggerendo anche la burocrazia. In percentuale sul totale, in Italia sono ancora poche le startup che offrono servizi in questo ambito, in cui il prodotto può “muoversi” a vari livelli, dal software di gestione all'automatizzazione delle consulenze legali al marketplace.

 

Il Futuro della Sicurezza | Conferenza | 16.00 – 17.00

In un mondo connesso e globale, le informazioni sono a disposizione di chiunque in rete, con effetti da scongiurare per quanto riguarda ad esempio la violazione della privacy. Perciò il futuro della sicurezza dei dati sarà sempre più importante e i professionisti che se ne occupano sempre più richiesti dalle aziende.

 

Basi di Blockchain | Workshop | 17.00 – 18.00 |

Le basi tecniche del blockchain, per approfondire una tecnologia che sta trasformando il mercato e in particolar modo quello delle startup. Per affrontare la blockchain occorre fare riferimento a un ridisegnato concetto di fiducia, maneggiando la crittografia, la trasparenza e la condivisione, l'immutabilità delle informazioni, la decentralizzazione e tanto altro.

 

Il Futuro del Denaro | Conferenza | 17.00 – 18.00

Che futuro avranno le monete, gli attuali metodi di pagamento e addirittura i sistemi bancari e la finanza? Criptomonete, nuovi flussi finanziari e opportunità offerte da soluzioni tecnologiche che cercano alternative ai sistemi bancari attuali pongono gradi interrogativi, di fronte ai quali è fondamentale iniziare a discutere.

Growth Hacking | Workshop | 17.00 – 18.00

Il Growth Hacking è un nuovo modo di fare marketing e si muove su tutti i canali per individuare il modo più efficace per far crescere un business. Nata all'interno del web marketing, questa competenza trasversale utilizza strategie mirate e innovative, riunite oggi in un'unica figura, quella del “Growth Hacker”: un altro ambito da conoscere e maneggiare con destrezza.

 

Sprint Design Thinking | Workshop | 18.00 - 19.00

Incontro organizzato da Peekaboo per mettere in evidenza nuove metodologie che provengono dall’universo startup e si applicano anche al mondo dell’impresa tradizionale, con l'obiettivo di creare sinergie tra pratiche e di creare reti a maglie sempre più strette tra aziende già avviate e idee innovative.

 

Mentor Session – Founder Institute | STARTUP COMPETITION | 16.00 – 19.00

Il Founder Institute è il principale programma di lancio e accelerazione di startup idea-stage del mondo. Attraverso un supporto nella fase post-programma, viene fornita agli aspiranti imprenditori un mentoring specifico e una rete per avviare un'impresa. Una roadmap pratica e graduale per la costruzione di un'attività economica sostenibile.

Conferenza Stampa

Roma, 1 aprile 2019, Sala del Carroccio - Campidoglio

  ROME STARTUP WEEK 201 9 
8/12 APRILE,

Prati Bus District, Viale Angelico 52, Roma

 

IL FUTURO È OGNI GIORNO

 

COS'È LA ROME STARTUP WEEK

Scuola e formazione, innovazione sociale, riforme strutturali per l'ecosistema startup, internazionalizzazione, giovani talenti alla prova dell'avventura imprenditoriale: sono alcuni focus della Rome Startup Week 2019 che verrà inaugurata l'8 aprile alle 11 dal Presidente dell'Agenzia ICE, Carlo Maria Ferro, e dal Presidente dell'Associazione Roma Startup, Gianmarco Carnovale. Creata nel 2017 dall'Associazione Roma Startup insieme a ICE-Istituto per il Commercio Estero –  con il supporto del Governo, della Regione Lazio e del Comune di Roma – la Rome Startup Week è un grande evento che si rivolge a pubblici differenti grazie a differenti tipologie di appuntamenti fra conferenze, workshop, masterclass, competizioni tra le startup. Fornendo alle organizzazioni del settore e a tutti gli interessati una panoramica sull'innovazione e il venture business, la Rome Startup Week è un format peculiare, un festival inclusivo e di sistema che dà inoltre l'opportunità di investire sulle iniziative presentate in quella che è anche una vera e propria vetrina per le startup italiane ed estere. Dietro a questo festival multiforme ci sono soprattutto obiettivi strutturali. Roma Startup intende infatti: valorizzare l'interconnessione tra scuole italiane e internazionali presenti sul territorio per promuovere progetti di formazione che guardino alle nuove dinamiche del lavoro; costruire una rete forte tra istituzioni accademiche e grandi imprese italiane o estere presenti in Italia; dialogare attivamente con le Istituzioni – dal livello municipale a quello nazionale ed europeo – per pianificare una strategia condivisa di supporto alle imprese innovative. La Rome Startup Week in ultima istanza ha come obiettivo stimolare le persone, i centri di formazione, le Istituzioni, i professionisti, promuovendo conoscenze e attitudini necessarie alla nuova cultura d'impresa. “Roma Startup è convinta che l'innovazione e il venture business non possano più essere visti come un esotico paesaggio che fa da sfondo alla tradizionale economia d'impresa – afferma Giancarlo Carnovale, Presidente di Roma Startup, presentando la Week 2019 – L'innovazione deve diventare la priorità delle politiche pubbliche e delle iniziative private del Paese. Perciò vogliamo portare alla ribalta i progetti di giovani imprenditori, con i loro talenti, facendoli incontrare con esperti, investitori, grandi gruppi, in grado di trasformare un'ispirazione in un'attività solida e scalabile. La Week vuole ampliare le conoscenze e gli orizzonti delle persone, cercando di rendere tutti più consapevoli dei mutamenti dell'ecosistema imprenditoriale globale”.

 

ROME STARTUP WEEK 2019 #rsw19

Le edizioni 2017 e 2018 hanno visto una crescente affluenza di addetti ai lavori e una vasta partecipazione di pubblico, a testimonianza della domanda di momenti dedicati al dibattito sulle nuove tecnologie e sulle imprese innovative. La terza edizione della #rsw si terrà dall'8 al 12 aprile 2019 all'interno dei cinquemila metri quadri del Prati Bus District – ossia l'ex deposito Atac Vittoria, maestoso spazio urbano restituito alla città alla fine del 2018 – ed è quella del consolidamento del festival nel panorama italiano ed europeo, grazie al lavoro di relazione che si sviluppa lungo il corso dell'anno con partner nazionali e internazionali. La #rsw19 si snoderà in oltre 40 eventi che uniranno centinaia di operatori privati e pubblici per valorizzare i progetti esistenti e costruire nuove opportunità per il territorio e il Paese. Oltre all'Italia, sono più di 20 gli Stati da cui provengono startup, investitori e speaker: Bielorussia, Brasile, Cile, Colombia, Corea del Sud, Estonia, Francia,  Germania, Giappone, Gran Bretagna, Kenya, India, Israele, Lettonia, Lituania, Norvegia, Perù, Romania, Slovenia, Stati Uniti, Tunisia. Le 5 giornate della #rsw19 disegnano volutamente l'intero percorso imprenditoriale di una startup: dall'idea iniziale al go-to-market del progetto. Ogni giornata è dedicata a un'area tematica: lunedì 8 aprile/Talenti&Educazione; martedì 9 aprile/Nuove Industrie&Competenze; mercoledì 10 aprile/Politiche&Ecosistemi; giovedì 11 aprile/Investitori&Grandi Gruppi; venerdì 12 aprile/Palcoscenico alle Startup.

 

LUNEDÌ 8 APRILE - Talenti&Educazione

Il debutto della #rsw19 si concentra sull'importanza del sistema scolastico e dell'universo accademico proponendo idee per far incontrare talenti e competenze con il mercato in cambiamento. Durante la Conferenza d'Apertura (8 aprile, ore 11.00) ospiteremo i rappresentanti istituzionali coinvolti nell'evento come Carlo Maria Ferro, il Presidente dell’Agenzia ICE che sostiene attivamente la crescita della filiera. Seguirà la Tavola rotonda Roma Innova dove saranno valorizzati i progetti di sviluppo economico e tecnologico del territorio. Nel pomeriggio organizzeremo un incontro tra grandi imprenditori e una platea di studenti da scuole e università: Cacciatori di Unicorni, sullo stile dei talk motivazionali, permetterà agli ospiti di raccontare le proprie esperienze di successo per ispirare giovani imprenditori in erba. Tra i relatori Riccardo Zacconi, creatore del gioco Candy Crush Saga, che da Roma ha conquistato il mondo dell'entertainment globale e che torna a Roma da mecenate ad aprire una scuola. Durante la conferenza intitolata L'avvenire di Scuola, Università e Ricerca parleremo delle iniziative per formare gli studenti alle nuove professioni assieme a docenti universitari, ricercatori e imprenditori. Dedicheremo infine l'ultima parte della giornata all'evento EPIC FAIL in collaborazione con il gruppo Global Shapers del World Economic Forum di Roma, e all'incontro di SingularityU Rome, chapter locale della community internazionale nata all'interno della NASA.

 

MARTEDÌ 9 APRILE  - Nuove Industrie&Competenze

Blockchain, Growth Hacking, criptovalute, nozioni essenziali (legali e fiscali) per creare una startup: il 9 aprile sarà consacrato alle competenze con più di 10 appuntamenti formativi che si snoderanno dalla mattina alla sera. Nella seconda giornata della #rsw19 verrà destinata un'attenzione particolare ai comparti più coinvolti dai cambiamenti tecnologici come il turismo, la filiera del cibo e dell'agroalimentare, le telecomunicazioni alla prova del 5G – senza dimenticare il fondamentale rapporto tra innovazione e sviluppo sociale. In questo contesto vogliamo capire come l'innovazione possa intervenire sul gender gap, fenomeno rilevante soprattutto sul lavoro, dove le donne guadagnano meno degli uomini a parità di mansioni e sono occupate percentualmente di meno. Anche la filiera innovativa non sfugge a questa dinamica e le imprese innovative fondate dalle donne sono meno di un quinto rispetto al totale. Ma le cose possono cambiare grazie alla spinta evolutiva dell'ecosistema startup: ne parleremo con Jill Morris, Ambasciatrice Britannica in Italia e San Marino, molto impegnata sul fronte della parità di genere nell'economia e nell'industria tech, che interverrà assieme ad altre rappresentanti istituzionali e imprenditrici nella conferenza Women Empowerment through Innovation. La conferenza Social Innovation metterà al centro le iniziative imprenditoriali che sono intervenute positivamente su fronti sensibili, come l'immigrazione o la sostenibilità ambientale.

 

MERCOLEDÌ 10 APRILE -  Politiche&Ecosistemi

Il 10 aprile è dedicato alla dimensione politica e amministrativa: l'innovazione non è un gesto isolato, ma un'atmosfera culturale. Per costruirla servono talenti e strategie pubbliche idonee a farli sbocciare. Perciò la giornata ospiterà la seconda edizione di Open Government Strategies, l'iniziativa di Roma Startup nata lo scorso anno per dialogare con le Istituzioni, a partire dalla Pa, e stimolare tutti gli attori in gioco per un efficace supporto alle startup e che sarà aperta da Flavia Marzano, Assessora per Roma Semplice del Campidoglio. Il Consigliere del MiSE Salvo Mizzi parteciperà invece alla terza edizione di Capitali Coraggiosi che riunisce  esperti del settore per parlare dei modelli di investimento nel venture business in Italia e nel mondo. Nella terza edizione di Building Startup Ecosystems discuteremo delle condizioni sociali, politiche ed economiche che, in Italia e nel mondo, permettono di creare il terreno fertile in cui far nascere e crescere le imprese innovative: interverranno tra gli altri Kriya Metha, Program SCALE Startup Amsterdam, Roberto Luongo, Direttore Generale ICE,  Sebastian Diaz, Direttore di Startup Chile. Durante la giornata faremo certamente riferimento alle nuove misure del Governo per stimolare l'ecosistema startup: il “Fondo Nazionale per l'Innovazione” – ovvero il Fondo dei Fondi che potrà investire direttamente nelle startup e che avrà sede a Roma – accompagnato da altre azioni importanti per ridefinire la filiera (come l'albo dei Business Angel o la creazione di una classe ad hoc per il venture business e il capitale di rischio, oggi sottocapitolo del Private Equity). Noi intanto rilanciamo l'iniziativa di Roma Startup per una riforma organica della filiera nella tavola rotonda Italian Startup Act cui parteciperà Luca Carabetta, Vice-Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera.

 

GIOVEDÌ 11 APRILE -  Investitori&Grandi Gruppi

L'11 aprile saranno di scena i grandi gruppi e gli investitori, i partner principali per la crescita delle startup. La giornata vedrà la terza edizione dell'Open Innovation Summit, in cui dirigenti di grandi imprese italiane ed estere che operano in Italia si incontrano per costruire un percorso coerente che leghi l'innovazione al loro lavoro, per mappare le necessità e creare sinergie: una riunione/conferenza dedicata al rapporto tra giovani imprese, innovazione e grandi organizzazioni, dove parlare delle iniziative per favorire la connessione tra società consolidate e nuove idee e che sarà introdotta da Augusto Coppola, Managing Director Luiss Enlabs e Stefano Mainetti, CEO di Polihub. Non è un caso che, circondati da corporate e investitori, l'11 aprile entrino in scena le startup selezionate per la grande Startup Exhibit della #rsw19 e per l'inedita Diplomatic Startup Challenge. Alla sua prima edizione, la Diplomatic Startup Challenge ha coinvolto le ambasciate della città: Roma Startup ha chiesto a ogni ambasciata aderente di selezionare un progetto e un investitore dall'estero, i quali l'11 aprile si presenteranno alla Week.

 

VENERDÌ 12 APRILE – Palcoscenico alle Startup

Il 12 aprile, la #rsw19 accende tutta la luce sulle startup, celebrando in serata i vincitori della seconda edizione della Gladiator Challenge e quelli dell'inedita Diplomatic Challenge. La Gladiator Challenge, che nella mattina presenta i propri concorrenti, è una pitch competition tra startup idea-stage che siano prive di ricavi e non abbiano ricevuto finanziamenti superiori ai 100.000 euro: Roma Startup anche quest'anno ha realizzato una call per la presentazione dei progetti, selezionando i migliori e facendoli arrivare alla Week. Dove i founder avranno l'occasione di presentare la loro idea a una platea di investitori italiani e internazionali, oltre che a un pubblico di appassionati di innovazione. La giuria, composta da specialisti e manager, attribuirà i riconoscimenti in serata. Lo scorso anno, i vincitori della Gladiator Challenge sono stati (dal primo al terzo posto): Sara, un'applicazione per aiutare le donne che affrontano trattamenti per la fertilità grazie a supporto tecnico, ma soprattutto emotivo e psicologico; Reco2, una startup innovativa della green economy per progettare edifici sfruttando al 100% l'economia circolare e il riciclo di materiali; Deliverart, una soluzione tecnologica per ottimizzare le consegne della ristorazione a domicilio.

 

 

EDIZIONI PRECEDENTI

Nella prima edizione del 2017, la Rome Startup Week si è svolta negli spazi dell'ex mattatoio a Testaccio e, attraverso 22 eventi, si è concentrata sui temi dell'imprenditoria digitale, sulle best practices internazionali, sulle forme di finanziamento dei progetti e sulle tecniche di management. Dopo l'ottimo riscontro della prima edizione, che ha attratto oltre duemila persone, la manifestazione dello scorso anno ha puntato a un risultato dimensionale e qualitativo superiore: innanzitutto, grazie al supporto della Regione Lazio, la Week si è potuta svolgere negli spazi del WeGil di Trastevere, edificio progettato nel 1933 dall'architetto Luigi Moretti e oggi messo a disposizione della città come hub per la cultura e l'innovazione. La Week 2018, in cui è stato presentato lo Startup Act, ha visto la presenza di oltre settemila persone, di rappresentanti di 9 Governi e si è sviluppata in 52 eventi. Alcuni tra i principali ospiti delle passate edizioni:

Institutions

Nir Barkat – Sindaco di Gerusalemme fino alla fine del 2018, imprenditore

Massimiliano Dragoni – Senior Policy Officer presso la Direzione Generale Connect della  Commissione Europea

Gianluca Galletto – CEO, DG Advisors e Senior Advisor di Smart Cities New York; consigliere del Sindaco di New York Bill De Blasio per le Relazioni Internazionali e le Startup

• Pier Luigi Gilibert – Chief Executive, Fei (Fondo Europeo per gli Investimenti)

Entrepreneurs

Vincenzo Di Nicola – Founder, GoPago

Matteo Fago – Founder, Venere.com

Silvio Pagliani – Founder, Immobiliare.it

Franco Petrucci – Founder, Decisyon

Yoram Wijngaarde – Founder e CEO, Dealroom

Investors

Alessandro A. E. Anzani – CEO, Smartup Capital

Luigi Capello – CEO e Co-founder, LVenture Group

Emanuele Levi – Managing Partner di 360 Capital Partners e Board Member di France Digitale

Raffaele Mauro – Managing Director, Endeavor

Marco Trombetti – Founder and CEO, Translated e Pi Campus

International Partners

Jonathan Askin – Founder&Director di Brooklyn Law Incubator & Policy Clinic (BLIP) e di Innovation Catalyst for the Center for Urban Business Entrepreneurship (CUBE)

Marcel Bogers – Docente di Innovazione d'impresa all'Università di Copenhagen

Ruben Nieuwenhuis – Direttore di StartupAmsterdam

 

Comunicato Stampa

PRESENTAZIONE DELLA SECONDA EDIZIONE

DELLA ROME STARTUP WEEK e lancio dello STARTUP ACT

 

PERCHÉ LE STARTUP SONO

LE NOSTRE FUTURE MULTINAZIONALI

Qui il download del comunicato integrale.

Working on the RSW18

Hard work, small time
We are working hard to host the 2018 edition of the Rome Startup Week.


 

 

 

 UNDER THE PATRONAGE OF:
ICE
 COMUNE DI ROMACRUIMAECIMISE RAI REGIONE LAZIO

 EVENT PARTNER:
ICEROMA STARTUPNINETYNINE URBAN VALUE

 

 SPONSOR:

ACEAENELLAZIOINNOVA
CISCO FIAGOOGLEPOSTE ITALIANE
LVENTURE LUISSENLABSNASTRO AZZURROURBAN SPORTS CENTER

 TECHNICAL PARTNER:
MAPLEUNIDATAYOU E WEB

 

 MEDIA PARTNER:

 3ENTA4RANTAAGENDA DIGITALERADIO DIMENSIONE SUONOFAZI.BIZPC MAGAZINEROMA TODAYSTARTUPITALIATIXE MAGAZINEVGEN

 NETWORK PARTNER:

ALLIED FOR STARTUPSBLOCKCHAIN EDUCATION NETWORKCOPERNICANIFOUNDER INSTITUTEGAMMADONNAGLOBALSHAPERSHEROES MEET MARATEAIMPACT SCOOLITALIA STARTUPJUNIOR ACHIEVEMENTLA SCOSSASCALE CITIESSINGULARITYUSTARTUPGRINDSTARTUP TURISMOSTARTUP WITHOUT BORDERS


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